martedì 9 settembre 2008

Larrivey: «Cagliari, mi riscatterò»

Ecco un'intervista rilasciata da Joaquin, prima dell'inizio della stagione 2008/2009


«Voglio dimostrare a me stesso e agli altri di poter giocare in Italia e che ho le capacità di segnare molti gol».

Non avesse avuto caratte­re e intelligenza, probabilmente Joa­quin Larrivey avrebbe raccolto tutte le sue delusioni per una stagione non cer­to esaltante avreb­be fatto rientro nella sua Buenos Aires. Invece, nonostante le critiche feroci al­le quali è andato incontro, l'attaccante ar­gentino è pronto a rilanciare la sua scommessa. «Voglio dimo­strare a me stes­so che posso gio­care nel campionato italiano e mi pia­cerebbe fare qualche gol in più. E' stato un anno un po' difficile, perché mi sono trovato catapultato in una nuova dimensione, lontano da fa­miliari e amici, a parlare una lingua che non conoscevo».

Un micidiale cocktail di emozioni e di tensione che gli ha spesso tagliato le gambe e gli ha impedito di mettere in mostra tutte le sue qua­lità che, invece, in setti­mana lasciavano a boc­ca aperta tecnici e com­pagni. « In settimana ho sempre dato il massimo, ma poi la domenica non sono riuscito a fare bene. Il motivo principale probabil­mente è che prima ero abituato ad ave­re in ogni partita almeno cinque o sei azioni da gol e questo mi permetteva di giocare più tranquillo. Qui in Italia è tutto più difficile perché la qualità de­gli avversari è tale che ti può capitare anche solo una palla e devi essere bra­vo a sfruttarla al meglio. L'anno scorso mi sembrava tut­to strano e dopo le prime difficoltà, non poterne parlare con nessuno, ma dover tenere tutto dentro, mi ha fatto diventa­re meno tranquillo. Ora mi sento a casa».

Qualche progresso si è visto già nel­le prima due amichevoli giocate dal Ca­gliari, nelle quali Larrivey non solo è andato a bersa­glio, ma ha an­che fatto vedere ottimi movimen­ti senza palla. « Normale che prima ci fossero le critiche per­ché il compito di un attaccante è fare gol e se non lo fai sono giusti i fi­schi. Mi piacciono gli applausi, ma se non segno è ovvio che arrivino le criti­che. Il calcio è questo. So di iniziare die­tro gli altri due attaccanti che l'anno scorso hanno fatto molto meglio, ma il mio compito sarà allenarmi seriamen­te per mettere in difficoltà il mister».


Fonte: Corriere dello Sport (27/07/2008)


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